E che sono, una macchina per cucire?
Ho chiuso i miei giorni, le violenze acide, i letti disfatti, il sudore dei clienti, il loro sbuffare pietoso, gli aborti che piango, le lacrime che ho pianto, le scarpe che avrei potuto cucire, le scarpe che avrei potuto consumare, il vestito che avrei potuto vestire, il vestito rosso della festa, bello per ogni occasione.
Accorrono, le mie figlie raccolgono fegato, budella, frattaglie sparse, mia moglie prende un ago e spago da calzolaio, per cucire le scarpe, sistema le budella nella pancia, ci butta dentro tre bicchieri di grappa per tirare su il morale, una bella cucitura e due ditate di balsamo di lepre spalmate per bene.
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